La Ruzzo Reti deve restituire 5 milioni ai cittadini teramani

TERAMO – Cinque milioni da restituire ai cittadini teramani. A tanto ammonta la somma che la Ruzzo Reti rischia di dover sborsare a breve a seguito di un conguaglio tra il nuovo tariffario deciso dall’Aeeg (l’Autorità per l’energia elettrica, il gas e il servizio idrico) ed entrato in vigore in via definitiva a inizio anno e le tariffe applicate dalla società acquedottistica dal 2009 al 2011. L’applicazione del nuovo sistema infatti non solo è diventata obbligatoria dopo un periodo transitorio – per gli anni 2012 e 2013 – ma è anche retroattiva per cui l’Autorità ha proceduto con il confronto tra i due tariffari lasciando emergere il maggior incasso per la società rispetto a quanto dovuto dagli utenti. “Il conto totale è ancora da verificare – precisa il presidente Antonio Forlini – il conteggio dell’Aeeg del resto non tiene in considerazione altri crediti vantati dall’azienda nei confronti di utenze anche grandi e che potrebbero far diminuire il totale della somma”. Il conguaglio insomma potrebbe diminuire e su quest’aspetto la Ruzzo sta cercando un’intesa con l’Authority e l’Ato. Ad ogni modo un rimborso per gli utenti ci sarà e dovrebbe avvenire – attraverso un piano di rateizzazione pluriennale con tutta probabilità triennale – direttamente in bolletta in base ai consumi effettivi e con l’indicazione della cifra che viene restituita. La scoperta del conguaglio che mette ulteriormente in difficoltà il bilancio della Ruzzo (oltre 80 milioni i debiti dell’ente acquedotti stico) è stata comunicata ai sindaci teramani e ai rappresentanti dei Comuni intervenuti ieri pomeriggio all’assemblea dell’ASSI (assemblea dei sindaci del servizio idrico).

CRISI IDRICA, IN ARRIVO I FONDI PER IL II LOTTO DEL POTABILIZZATORE – La riunione è stata convocata dal presidente Valter Catarra e dall’assessore alle opere pubbliche, Massimo Vagnoni per affrontare la crisi idrica che quest’estate ha lasciato a secco molti comuni della costa. Una crisi, ha spiegato Forlini “ determinata più che dalla mancanza d’acqua, risorsa che almeno quest’anno non è mancata, dalla rete ormai datata, dalla carenza di adduttori e dalla necessità di un sistema di telecontrollo moderno per intervenire con tempestività nei momenti critici prendendo l’acqua dove c’è e portandola dove manca”. Alla riunione è intervenuto anche l’assessore regionale all’Ambiente e all’assetto idrogeologico, Mario Mazzocca, che ha annunciato la ripartizione dei fondi per la depurazione delle acque: 24 i milioni destinati a progetti già cantierabili presentati dal Ruzzo. Altro importante finanziamento per il teramano, quello che arriva dallo “Sblocca Italia e che prevede – ha continuato Mazzocca – qualche decina di milioni di euro, in questo momento non posso essere più preciso, per la realizzazione del secondo lotto del potabilizzatore di Montorio. Il progetto del Ruzzo – aggiunge l’assessore – complessivamente costerebbe 52 milioni e non sarà possibile arrivare a questa cifra ma saranno risorse importanti per realizzare buona parte degli interventi previsti”. I disagi subiti da cittadini, turisti e amministrazioni locali sono stati rappresentati in apertura, dall’assessore provinciale Vagnoni: “Una situazione non accettabile che si è fatta drammatica se sommata alle difficoltà conseguenti alla pessima stagione turistica. Nelle settimane dal 9 al 20 agosto i cittadini come gli operatori si sono trovati a far fronte da soli, affrontando dei costi, alla mancanza d’acqua potabile. Va trovato un sistema anche per gestire l’emergenza”. Su questo aspetto si è registrata la sottolineatura del Commisario dell’Ato, nonchè direttore regionale, Pierluigi Caputi: “Anche nei modelli più sofisticati e tecnologici si potrebbero verificare delle interruzioni, bisogna adottare un Piano dell’emergenza che preveda un’adeguata assistenza e una puntuale comunicazione istituzionale ai cittadini”. Oltre 25 i sindaci e i rappresentanti dei Comuni presenti. “E’ evidente – ha concluso il presidente Valter Catarra – che è indispensabile un luogo istituzionale dove le amministrazioni locali possano confrontarsi e fare sintesi e questo luogo non può che essere la Provincia”.